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La Draa è il fiume più importante del sud del Marocco.
Scende dalle vette alpine dell’Alto Atlas nei pressi di Ouarzazate, dove dal 1975 viene imprigionata in una diga che ne riduce drasticamente la portata lungo i successivi 200km, prima di raggiungere le prime propaggini del deserto; infine attraversa sotterranea la selvaggia regione ad est dell’Anti Atlas per poi riemergere e gettarsi nell’oceano nei pressi di TanTan.
Le comunità lungo la valle della Draa, una volta un vero paradiso terrestre, formavano una società agricola in perfetto equilibrio con l’ambiente; con la costruzione della diga la valle ha conosciuto una forte emigrazione e chi è rimasto si occupa di turismo e coltiva ancora, soprattutto datteri, ma deve fare i conti tutti i giorni con la siccità.
Più a sud, i pastori nomadi del deserto, a causa di siccità e desertificazione, trovano sempre più difficoltà nel nutrire le mandrie di capre e dromedari, e moltissimi di loro si sono sedentarizzati: alcuni continuano a fare i pastori, altri hanno iniziato a coltivare e accompagnano i viaggiatori nel deserto.
È dalla conoscenza di queste due società che è necessario passare per cercare di comprendere il Marocco del sud.
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